giovedì 6 ottobre 2011

IL MARE DI CURINGA E L'EUTROFIZZAZIONE


Da tempo avevamo denunciato, avendone il forte sospetto, che nel nostro mare fosse in atto un fenomeno detto “EUTROFIZZAZIONE”. Ebbene oggi l’ARPACAL conferma questi sospetti. Dopo attente analisi volte a fare luce sul fenomeno di anomala colorazione delle acque marine verificatosi questa estate è stata rilevata la presenza di “ microalghe Cloroficee ed alghe verdi flagellate”.
L’OCSE definisce così il fenomeno : "l’eutrofizzazione è un arricchimento delle acque dei sali nutritivi che provoca cambiamenti tipici quali l’incremento della produzione di alghe e piante acquatiche, l’impoverimento delle risorse ittiche, la generale degradazione della qualità dell’acqua ed altri effetti che ne riducono e precludono l’uso".
L’EUTROFIZZAZIONE artificiale è generata soprattutto dall’immissione di scarichi civili, agricoli, zootecnici e industriali nel corpo idrico, e dalla percolazione dei composti azotati e fosfati presenti nei concimi del suolo coltivato.
L’IPERTROFIZZAZIONE ha vari stadi di gravità, che coincidono con la formazione di alghe, ed un aumento eccessivo di biomassa algale, stadio in cui si trova il nostro mare.  Raggiunto il maggior stadio di pericolositá, se non si agisce con azioni di rispristino ed abbassamento delle sostanze nutritive, le conseguenze sono soprattutto una forte alterazione degli equilibri dell’ecosistema acquatico che portano ad una completa anossia.
Sebbene l’ARPACAL definisce non tossiche le alghe rilevate nel nostro mare vi sono aspetti  da non sottovalutare; infatti seppure le specie di alghe presenti non siano in se tossiche la loro presenza genera ulteriori fenomeni che portano alla produzione di sostanze tossiche: se la demolizione della biomassa avviene con un consumo eccessivo di ossigeno e con una velocità maggiore di quella di rigenerazione dell’ossigeno stesso, si instaura una condizione anaerobica o anossica che vede subentrare agli organismi aerobi gli organismi degradatori anaerobi, che compiono i processi di demolizione della biomassa liberando composti per lo più tossici (tra i quali l’ammoniaca e l’idrogeno solforato).  
Recenti studi sulle alghe appartenenti alla famiglia delle Alghe Dinoflagellate( che secondo l’Arpacal sarebbero presenti) hanno dimostrato che “Alcune specie hanno assunto recentemente una notevole importanza per la salute umana poiché producono tossine (neurotossine, epatotossine etc.) in grado di causare danni all'uomo ed ad altri organismi. (Autore: Marina Montresor & Ugo Sacchi).
Le conseguenze di un sistema anossico oltre a recare danni per la saluta dell’uomo (per azione di batteri anaerobi) provoca la completa moria dei pesci e della fauna bentonica,peggioramento della qualità delle acque con fenomeni di intorbidimento del fondo, di perdita di trasparenza generale e di colorimento delle acque, produzione di cattivi odori e di conseguenza danni alle attività economiche, soprattutto turistiche (limitazioni alla balneazione). 
É  necesario per prevenire un tale disastro, che le amministrazioni puibbliche prendano seri provvedimenti con strategie di prevenzione e contenimento all’eutrofizzazione, riducendo l’eccessiva immissione di sostanze nutrive in acque marini. Una strategia che richiede solo una buona gestione delle acque reflue depurate, e indagini al fine d’individuare eventuali scarichi agricoli ed industriali abusivi.

Nessun commento:

Posta un commento