lunedì 26 settembre 2011

L'INIZIO DELLA FINE


Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116: Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE.
Questa normativa di derivazione comunitaria mina definitivamente qualsiasi speranza di avere un mare davvero pulito. La legge su citata infatti, recependo la direttiva europea, diminuisce in modo drastico e del tutto irragionevole i parametri secondo i quali deve definirsi balneabile o no il mare. Gli indicatori della balneabilità vengono infatti ridotti da 19 a 2 e cosa ancora più grave vengono escluse dalla ricerca le sostanze chimiche. Pertanto, seppure oggi l’Arpacal definisce balneabile un tratto della nostra costa, non c’è da stare allegri in quanto tale definizione è basata su un’indagine del tutto incompleta ed inadeguata. Il nostro Governo pur dovendo recepire la direttiva avrebbe potuto comunque mantenere, in aggiunta a quelli oggi previsti e per una maggiore tutela della salute pubblica ed ambientale, i parametri già esistenti che consentivano di definire la balneabilità di un tratto di costa con maggiore certezza e con maggiore completezza scientifica. Per chi fosse interessato segnalo il link della previgente direttiva comunitaria 76/160/CEE  


che invece prevedeva fossero 19 le sostenze la cui assenza certificava la qualità delle acque destinate alla balneazione. Brevemente elenco alcune delle sostanze che non vengono più cercate, forse perchè innocue o divenute tali per legge: ARSENICO, CADMIO, CROMO VI, PIOMBO, MERCURIO, CIANURI, OLI MINERALI, NITRATI E FOSFATI.

COSTA NOSTRA



Costa Nostra nasce dal passato, dall’amore per la propria terra e per le proprie tradizioni. È un idea, un progetto condiviso da un gruppo di amici uniti da sogni, luoghi, usi e costumi, persone che non hanno fatto altro che aprire i propri occhi per guardare ciò che li circonda. Costa Nostra sei anche tu. 
Vuole affrontare costruttivamente e di concerto con la cittadinanza, le istituzioni e le altre associazioni, locali e non, l’annoso e quanto mai delicato problema ambientale che minaccia la costa curinghese, un territorio ormai abbandonato a sé stesso che ci appartiene di diritto. 

La spiaggia, la nostra spiaggia, è stata per lungo tempo teatro di vita, di aggregazione, solidarietà. Da oltre cento anni la popolazione si riversava lungo il litorale, trasferendosi durante i mesi estivi nelle baracche. Momenti di vita, gioia, di totale armonia tra l’uomo e l’ambiente; momenti che, ogni anno che passa, si allontanano sempre di più e che corriamo il rischio di far divenire, col tempo, un flebile ricordo. 

La nuova civiltà dei consumi, la nuova società che lentamente divora le particolarità e le tradizioni per lasciar spazio a un modello unico di sviluppo e di vita, sta trionfando. I luoghi di aggregazione di un tempo non sono più, sostituiti dai centri commerciali, dai villaggi turistici, impersonali e onnivori contenitori di consumatori, non più persone o cittadini ma una sfilza di lunghi e anonimi scontrini, invogliati a spendere la gran parte dei frutti del loro lavoro quasi inconsapevolmente. 

Stiamo perdendo più che un luogo di ritrovo, stiamo perdendo una parte di noi. Anche noi abbiamo le nostre responsabilità non v’è alcun dubbio ed è per non dimenticare una pagina importante della nostra storia, per non dimenticare ciò che siamo che nasce Costa Nostra. 

E’ troppo tardi per essere pessimisti. Noi crediamo che la gente non è il mestiere che fa o i vestiti che indossa, la roba che possiede bensì ciò che porta dentro. Per noi conta la vita per quella che è… il rispetto verso il prossimo e verso la natura, i momenti semplici, la condivisione… È troppo tardi per essere pessimisti. Ora abbiamo una scelta da fare: lottare o arrendersi al nuovo che avanza prorompente e senza rispetto per l’ambiente. Indignarsi o omologarsi….Ora tocca a noi!!!!